di Titti Di Salvo su L’Unità 18 gennaio 2014
Dopo la sentenza della corte europea dei diritti umani finalmente anche in Italia si discute del cognome da assegnare ai propri figli e alle proprie figlie. A scanso di critiche: a noi è chiaro che questa non è una misura salvifica della drammatica situazione che le donne vivono nel nostro Paese, ma teniamo a sottolineare l’importanza simbolica che ha, e quanto il dibattito che si è aperto in Italia sia arretrato. Dando uno sguardo all’Europa ci accorgiamo che, per quanto le legislazioni siano leggermente diverse l’una dall’altra, in tutti i Paesi Europei hanno fatto corrispondere a un nuovo e mutato ruolo della donna nella famiglia e nella società un vero e proprio aggiornamento dei codici e delle leggi. Continua a leggere